domenica 5 ottobre 2008

Più sicurezza per tutti



La strategia di gestione dell'ordine pubblico pare finalmente essersi evoluta.

Dopo i lassismi di questa sinistra si è finalmente tornati all'ordine e alla sicurezza vere, modello "Genova 2001".

Ossia prima le botte poi (forse) le domande.

Il caso di cronaca che ha visto protagonista Emmanuel Bonsu è l'ultimo prodotto di una serie fortunata di avvenimenti probabilmente mirati a rilanciare l'immagine del nostro paese nel mondo e per guidarlo felicemente all'interno delle comunità internazionali e dell'europa.

Si tratta sostanzialmente di un misto di negazione dei diritti fondamentali dell'uomo, razzismo, malapolitica e malainformazione.

Ricapitoliamo i fatti.

Lunedi 29 settembre 2008. Parma. E' sera. Emmanuel Bonsu, 22 anni, ghanese, si trova nella sua scuola, l'Itis di Parma, per seguire le lezioni serali alle quali è iscritto. Entra in aula e appoggia qui la sua cartella, pronta per la lezione dell'ora successiva. Decide di fare due passi nel parco di fronte alla scuola, forse per prendere una boccata d'aria, forse per fumare una sigaretta, forse per altro. Uscito nel parco incontra alcuni individui, scopertisi poi agenti della polizia municipale in borghese. E qui le versioni divergono.

Secondo Emmanuel questi lo avrebbero bloccato alle spalle e cercato di immobilizzarlo. Lui avrebbe cercato di divincolarsi e fuggire da questi sconosciuti (magari rapinatori o peggio). Vi sarebbe stata una colluttazione in cui sarebbero sopraggiunti altri poliziotti in borghese e sarebbero riuscito ad immobilizzarlo. A questo punto avrebbero iniziato a pestarlo e insultarlo, per poi trascinarlo in macchina e alla centrale, continuando a percuoterlo nel viaggio ed anche arrivati.

Secondo la versione ufficiale della municipale i poliziotti si sarebbero invece presentati mostrando il tesserino e Emmanuel sarebbe scappato. Avrebbero cercato di fermarlo, ma questi si sarebbe opposto all'identificazione in modo violento, ferendo alcuni agenti. Questi lo avrebbero quindi arrestato e portato alla centrale e identificato.

Quel che è sicuro è che Emmanuel porta evidenti segni di pestaggio e violenze. Trauma cranico e contusioni varie, compreso un occhio visibilmente tumefatto. Secondo la versione ufficiale ottenuto inciampando e cadendo.

A questo punto il racconto di Emmanuel continua. In cella sarebbe stato fatto denudare e perquisito, per poi essere interrogato e trattenuto per ore, prima di essere rilasciato senza alcuna accusa. All'uscita gli sarebbe stata resa una busta con gli oggetti personali recanti l'epiteto "emanuel negro" (con una sola "m").

La spiegazione della polizia riguardo all'accaduto (e se ne sono susseguite diverse) è quella che i poliziotti in borghese stessero svolgendo un'operazione anti-droga e avrebbero voluto identificare Emmanuel in quanto sospettato spacciatore o complice dello spacciatore.

Al di là delle effettive indagini sull'accaduto che sono ancora in corso (si spera in mani più esperte di quelle della municipale), proverò a tirare fuori a caldo alcune opinioni.

Com'è possibile che un sospettato di un reato venga pestato a sangue, insultato e trascinato in centrale, dopodichè denudato e perquisito e rinchiuso in una cella (forse per fargli firmare qualche confessione), per poi essere rilasciato dopo qualche ora come nulla fosse?

In che razza di paese ci troviamo? Nel cile degli anni settanta?

C'è in italia una costituzione (forse alcuni se ne sono dimenticati) che garantisce diritti inviolabili a tutti i cittadini e i residenti sul territorio italiano. Diritti fondamentali dell'uomo. La costituzione garantisce inoltre diritti aggiuntivi proprio agli imputati di reato: diritto a vedersi contestato il nome del reato, potere parlare con un proprio avvocato, avere diritto ad un giusto processo, e così via.

Non essere pestato e insultato gratuitamente solo perchè sospettato di questo reato.

Senza poi parlare della componente razzista, che, nonostante a mio parere sia secondaria in questa storia rispetto al tema dei diritti umani, è parimenti scandalosa. Insulti di matrice razzista sia durante che dopo l'arresto. E se a sangue caldo, cioè durante le colluttazioni, siano "comprensibili" (ma non giustificabili), a sangue freddo, ossia durante gli interrogatori, la detenzione e il rilascio, non lo siano affatto, e tanto meno giustificabili.

Un sospettato di reato viene trasportato dopo l'arresto in centrale, e viene qui insultato con epiteti di stampo razziale. Lo stesso accade durante la detenzione e al rilascio viene apostrofato sui verbali, quasi "marchiato", con l'appellativo di "negro". Come ad evocare il triangolo blu apposto negli infausti campi per identificare gli immigrati.

Vi rendete conto?

Stiamo parlando degli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana, e di due dei più importanti diritti garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Non so se avete capito appieno..

Proseguendo in questa analisi non si può non parlare anche delle responsabilità politiche nella vicenda.

Si potrebbe parlare di quelli che sono, a mio parere, continui incitamenti xenofobi e razzisti che vengono continuamente lanciati da alcuni partiti (con la complicità dei media, di cui parlerò dopo), ma voglio sperare che in questa vicenda possano centrare poco. Centrare poco almeno nella vicenda dell'arresto di Emmanuel, che spero sia scaturita da un tragico errore.

Quello di cui si può sicuramente parlare è della pessima gestione della pubblica sicurezza da parte di questo (ma non solo) governo.

Anzichè proporre (e finanziare) seri riassetti del sistema poliziesco, volti a contrastare le sfide criminali del nuovo millennio (la più che mai florida mafia, i traffici di droga, la tratta delle bianche, le truffe finanziarie con crack multimilionari) si cerca di arrivare a un sistema da far west americano, con gli sceriffi che fanno rispettare le (proprie) leggi nel proprio piccolo villaggio con le buone o le cattive. Ricordate le "taglie" che poneva la Lega sugli immigrati sospettati di reato? O il poliziotto di quartiere? O l'esercito nelle piazze (con qualche soldatino di leva a farsi vedere in giro per il centro)? O gli attuali super poteri ai sindaci?

Questi sono i risultati.

Personale che, magari nonostante l'impegno, non è adatto ai compiti al quale è affidato. Non per malafede, ma per carenza di addestramento e organizzazione. Polizia municipale che anzichè salvare vite i sabati sera scambia studenti per spacciatori e li pesta per sicurezza. Carabinieri che con una manciata di persone e qualche vettura senza benzina devono contrastare organizzazioni criminali internazionali con fondi e conoscenze estesissime.

Insomma una disastrosa politica dell'apparire, che non porterà altro che disgrazie, e porterà in galera solo prostitute (non gli sfruttatori, che non si sa mai) e senzatetto. O indiani.

Infine i media.

Media come ad esempio quelli locali di Parma, che il giorno dopo all'accaduto si adagiavano sulle versioni della municipale, condannando Emmanuel come "palo dello spacciatore" e dicendo che a darsi del "negro" era stato lui stesso.

O media come quelli televisivi nazionali, che per anni ci hanno fatto (e fanno) percepire gli immigrati come un problema e non una risorsa, citando ogni possibile reato commesso da extracomunitari irregolari e tralasciando qualunque reato commesso da concittadini, e senza mai parlare delle organizzazioni che stanno dietro a questi criminali.

Media iper-garantisti verso criminali condannati in primo grado, in appello o addirittura in via definitiva per bancarotte e frodi finanziarie che hanno rovinato migliaia di famiglie, ma pronti a gridare all'assassino il giorno dopo che un ragazzino viene fermato non si sa per quale motivo, senza neanche un'ipotesi di reato sostenuta da una prova.

La loro responsabilità in questi avvenimenti è almeno paritaria a quella politica. Forse meno grave solo perchè "succube" di questa.

La domanda a questo punto è: dove dovremo arrivare prima di capire che è troppo? Ci sarà un qualche evento che ci farà svegliare e riprendere coscenza tutti?

O faremo la fine dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, arrivati a non accorgersi delle tragedie di cui erano protagonisti perchè assuefatti poco a poco?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, cugino.
sono finalmente riuscito a riprendere la rete e a scriverti il mio post!
per non alterare l'equilibrio del blog in materia di commenti ti lascerò, anch'io, un consiglio e una critica costruttiva:
1. ottimo blog (devo confessarti che, sebbene io frequenti la V° superiore non saprei fare di meglio),ma ti consiglio per quanto riguarda l'argomento della deriva della sinistra italiana di consultare di Hobsbawn "il trionfo della borghesia" ti farà capire che passano gli anni, anche centocinquanta, ma le persone non cambiano(nemmeno gli storici);
2.se proprio devo trovare un difetto lo farò in campo ideologico: non si poteva impostare la questione di Emmanuel in maniera un po' più originale di quella dei giornali stampati? questo lo dico non tanto per leggere sempre le stesse cose, ma alla luce del fatto che noi viviamo a Parma e potremmo aggiungere qualche particolare che noi "viviamo sulla pelle" per rendere più completo e magari più chiaramente interpretabile l'avvenimento. si potrebbe, ad esempio, fare riferimento alla "machtpolitick"(credo si scriva così), parodia di quella bismarckiana, attuata dalla giunta Vignali e che trova alcune manifestazioni nella CARTA DI PARMA, oppure nell'ulteriore giro di vite attuato in questi giorni per morigerare ulteriormente i costumi e proteggere la dignità dei portoni, evitando che scadano in vespasiani.
Spero di essermi spiegato e non avere fatto troppo casino con la tastiera.
Pc
P.S. non so come ci si possa firmare, quindi, la firma te la lascio qui, in calce (eh, che lessico aulico che uso!)

parolepovere ha detto...

pensavo di dare più impostazione da commentatore che da cronista alla cosa.. comunque buon idea..
puoi farlo comunque tu con i commenti, hai sentito storie riguardo all'accaduto?
saluti
p.s. cerca di essere un po' meno confidenziale, siamo sul web e leggono anche altre persone