domenica 28 dicembre 2008

I am Dc


Nelle scorse settimane c'è stato un lento, ma costante, lavoro da parte del PD per perdere ulteriormente consensi tra la popolazione italiana. A questo punto è difficile capire quanto ci sia di spontaneo e quanto di voluto.
Certo è che se la fanno apposta, sono veramente bravi.

Dopo essersi posti (a discapito degli altri partiti) come unico referente del centro-sinistra italiano, l'unica scelta possibile sarebbe stata quella di racimolare idee e valori dopo la diaspora elettiva, in modo da raccogliere sotto le proprie ali tutti gli elettori non più rappresentati in parlamento. Rinnovare le proprie classi dirigenti per assecondare le richieste degli elettori e portare aria fresca nel partito. Formare insomma un grande schieramento multiforme, rispettoso delle proprie tradizioni, ma pronto a rispondere alle esigenze degli italiani. Dopo di che sarebbe stato necessario fare quadrato intorno alle proprie certezze e iniziare ad attaccare l'avversario sui problemi reali, quelli riscontrati dai cittadini, e su quanto promesso in campagna elettorale (e non mantenuto), su alitalia ecc..

L'avversario, da parte sua, ha subito prestato il fianco a numerosissimi possibili attacchi, ha dimostrato la sua fragilità su più di un tema, e si è mostrato prevaricatore in molte occasioni, nelle quali sarebbe stato facile denunciarlo con estrema efficacia. Si sarebbe potuto comodamente smascherarlo, dimostrare che, come al solito (e in piena recessione), continuava a fare ciò che ha sempre fatto: i propri interessi.

Purtoppo non si è avuto nulla di tutto questo.
Nessuna battaglia sulle picconate alla costituzione (lodo Alfano ecc..), nessuna presa di posizione seria su Alitalia (che ci costerà parecchi soldi, mentre i guadagni andranno in tasca al PDuista Colaninno), nessun rinnovamento all'interno del partito (con gli scalatori indagati Dalema & c.), nessuna guerra furiosa contro le nuove leggi razziali (impronte ai rom, aggravante per i clandestini, scuole differenziate, ecc..), nessuna ritorsione per l'imposizione di Villari alla "vigilanza" Rai, nessuna adesione convinta e propositiva all'enorme consenso popolare delle manifestazioni contro le riforme Gelmini sulla scuola, nessuna battaglia a difesa del terzo potere, la giustizia, dall'ennesima (contro)riforma che puntualmente la rallenterà (se non peggio), nessuno sberleffo di fronte alla nuova tessera mussoliniana per il cibo, e sarebbe possibile continuare per ore.
Nulla.
Forse una manifestazione a ottobre, al circo massimo, da rockstar, di Walter Veltroni. Autoreferenziale e inutile come i proclami di Stalin.

Al contrario si è deciso di adottare una strategia autodistruttiva. Magari a ragione, chissà, la storia farà da giudice su questa scelta. Dopo avere raccolto e concentrato i voti di tutta la sinistra italiana, l'idea è buttarli al macero, al fine di sbaragliare definitavamente qualunque rimasuglio di forze progressiste in italia. Dovremo accontentarci dei conservatori.
W il bipolarismo.

Che questo stia accadendo lo dimostrano i dati, ma volendo è possibile rintracciare anche i fatti.
Un esempio di qualche tempo fa, con la comica LaTorre-Bocchino.



La prima analisi della vicenda è: Latorre del PD si è fatto beccare cercando di aiutare Bocchino del PDL. E perchè l'avrebbe fatto? Veltroni dà la colpa alla corrente Dalemiana che rema contro Di Pietro, la corrente Dalemiana risponde (a conferma?) incolpando Di Pietro e la sua rigidità nella scelta del presidente della vigilanza. Già qui ci sarebbe da discutere, e questo potrebbe sembrare il problema, ma la vera analisi è quella più profonda. 
Latorre pensava  davvero che avrebbe potuto passare tranquillamente un pizzino durante una trasmissione tv, con 4 telecamere puntate su di lui, senza farsi beccare? Le risposte sono due.
O è un grandissimo allocco, o l'ha fatto apposta.
Il perchè (ritorsione, intento ben preciso?) lo lascio all'interpretazione di ciascuno ma il risultato è certo: migliaia di elettori persi.
E le cose non accadono per caso.

Per quanto mi riguarda credo la colpa sia del PD in toto, marcio dalle fondamenta, dall'epoca della Bicamerale e degli incuici di Violantiana memoria ( http://it.youtube.com/watch?v=swntE1iWB5Y ).

Un altro esempio di questa ottima strategia è stato il recente ginepraio di inquisiti nel PD.
Comuni "sinistri" sciolti, pubblici amministratori Partiti Democratici e finiti in manette, berlusconi che parla di questione morale (a conferma della svolta comunista di Silvio).
Tutta una rete di rapporti e favori illeciti perpetrata da uomini di partito, che potrebbe (magari!) alludere a una nuova tangentopoli.

Che farà il partito che discende da leader quali Gramsci e Berlinguer?
Risposta del PD (corrente DS): è colpa della Margherita.
Risposta del PD (corrente Margherita ma non solo): la colpa è della magistratura. O tuttalpiù di Di Pietro (in coro con Casini). Urge riforma bipartisan della giustizia.
Ovvero le stesse risposte che diede il PDL in occasioni analoghe.
Ovvero le stesse risposte che dettero i partiti all'alba di Mani Pulite.

Nessuna inchiesta interna, nessuna richiesta di dimissioni (se non quella a Di Pietro), nessuna lavata di abiti sporchi in pubblico.
I risultati, che sono l'unica cosa che conta?
Anche qui gli stessi: migliaia di elettori persi nel PD.

A questo punto chi si ritroverà a votarli?
I berlusconiani delusi?

O come disse profeticamente guzzanti, l'intento del PD è quello di proporsi come una grande alternativa a Berlusconi, sicuro della propria identità del più grande partito di centro italiano?


Si potrebbe cambiare slogan: "PD: Io c'entro".
Oppure mettersi a piangere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ottima l'idea del collegamento aperto con RAN 24, peccato che in streaming non vada proprio bene

parolepovere ha detto...

penso dipenda dalla connessione, con l'adsl 7 mega funziona perfettamente